Il trasporto delle merci non poteva essere però effettuato senza adeguati mezzi e, in ogni caso, il legame con la componente bellica era sempre molto forte. Un esempio classico di mezzo di trasporto utilizzato a tal proposito erano le navi.
Le navi facenti parte della marina romana si dividevano in due categorie, naves longae e naves ceterae. Le prime erano utilizzate in ambito bellico, le altre erano navi da trasporto e da carico. Le navi da guerra romane derivavano delle navi greche, con l'aggiunta di invenzioni originali come il corvo.
La nave da guerra più importante: la liburna
La liburna, che prende il nome dal popolo dei Liburni (pirati della Dalmazia) fu utilizzata per la prima volta durante la battaglia di Azio e fu adottata da Augusto come modello per le sue flotte, risultando la migliore tra le navi a disposizione.
Era una nave stretta, veloce e dotata di ottima manovrabilità, adatta agli inseguimenti, al supporto logistico e al rapido trasporto di truppe.
Era una nave stretta, veloce e dotata di ottima manovrabilità, adatta agli inseguimenti, al supporto logistico e al rapido trasporto di truppe.
Esempi di navi da trasporto: la actuaria e la caudicaria
- La navis actuaria, aveva lo scopo di trasportare le truppe di terra e gli approvvigionamenti. Non erano imbarcazioni grandi, erano dotate di vele e avevano quindici remi per lato. Avevano, inoltre, una chiglia piatta e timoni anche anteriormente, per poter sbarcare le truppe sulle spiagge e tornare in mare aperto senza incagliarsi. Erano per lo più non armate.
- La navis caudicaria (nome che deriva dal termine latino caudex, ossia "codice") era una nave da trasporto piatta e larga, che veniva utilizzata nei fiumi venendo trainata da dei buoi sulla sponda destra. Era impiegata per il raggiungimento delle coste e, in situazioni ostiche, veniva utilizzata come alternativa al trasporto via terra, portando anche truppe, viveri o macchine da guerra.
Bibliografia
Storia delle macchine, Tre millenni di cultura tecnologica di Vittorio Marchis
Sitografia
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