domenica 24 maggio 2020

STEP #12 - Opere ingegneristiche nel medioevo

Si sa poco sugli architetti-ingegneri del periodo medioevale anche perché non tutti hanno lasciato testi scritti, tuttavia vennero commissionate loro realizzazioni di chiese, cattedrali e fortezze. Nelle opere di Konrad Kyeser (Bellifortis, 1405) e di Mariano Daniello di Jacopo, detto Taccola (De Ingeneis, 4 volumi a partire dal 1427, e De rebus militaribus 1449) si trovano le novità dell’ingegneria meccanica medievale: oltre alle armi e dispositivi militari, vi sono anche pompe, mulini e macchine per il sollevamento, dove trovano applicazione anche pulegge e ingranaggi. In tali opere si descrivono anche applicazioni con manovellismi di spinta (sistemi biella-manovella).

In particolare, per spostare e trasportare, tra i sistemi ipotizzati da Taccola troviamo un sistema atto a spostare obelischi, la cui immagine viene di seguito riportata.

Macchina per spostare obelischi

Nel manoscritto De ingeneis troviamo tra le altre cose la rappresentazione di un argano azionato dall’uomo (vedasi rappresentazione sotto).

Argano a saliscendi azionato da uomo

Filippo Brunelleschi (1377-1446) oltre ad essere un famoso architetto, può essere considerato il capostipite degli ingegneri del Rinascimento, in quanto, oltre a realizzare opere architettoniche, si ingegnò a realizzare macchine necessarie al sollevamento, allo spostamento ed al trasporto dei materiali da costruzione (vedasi immagine sotto). 

Gru di Brunelleschi


Nel periodo rinascimentale sicuramente si erge su tutti Leonardo da Vinci (1452-1519) che è stato l’artefice della realizzazione di innumerevoli opere ingegneristiche che trovarono applicazione sia nel mondo militare sia nel civile.

Leonardo, anche se molti documenti sono andati perduti, ci ha lasciato una eredità letteraria notevole con molte decine di quaderni e taccuini fittamente riempiti di note e disegni i risultati di mezzo secolo di riflessioni, di progetti e di esperienze artistiche, tecniche e scientifiche.

Alcuni di questi manoscritti conservano la composizione originaria, altri, come il Codice Arundel e il Codice Atlantico, sono il risultato dell'assemblaggio, dopo la morte di Leonardo, di fascicoli originali, smembrati da collezionisti per formare raccolte di fogli tematicamente omogenee.

Anche Leonardo, oltre ad altri ingegneri del Rinascimento, trai quali il precedentemente citato Mariano di Iacopo detto il Taccola e Francesco di Giorgio, s’interessò allo sviluppo della “tecnologia dell’acqua” e contribuì all’affermazione del “motore idraulico”.

Nel Codice Atlantico vi è la rappresentazione di strumenti atti a sollevare acqua (rappresentazione sotto)

Rappresentazione di strumenti atti a sollevare acqua

Nel Codice di Madrid I vi è lo studio dei diversi modi per trasportare un carico (rappresentazione sotto)
Diversi metodi di trascinamento di un carico

Un altro esempio che possiamo aggiungere, nella realizzazione di ambiziosi progetti, è rappresentato dal trasporto e dall'innalzamento di un obelisco in Vaticano, organizzato nel 1586 da Domenico Fontana. Questa operazione fu preceduta da un vivace dibattito pubblico sulle tecniche più opportune da impiegare.

Nel 1586 innalzò l'obelisco di Piazza San Pietro (Obelisco Vaticano) di cui fa un resoconto nel libro Della transportatione dell'obelisco Vaticano e delle fabriche di Sisto V (Roma, 1590). Inoltre usò la sua conoscenza della statica, che destò allora lo stupore universale, nell'innalzamento di altri tre obelischi antichi in Piazza del Popolo (Obelisco Flaminio), in Piazza di Santa Maria Maggiore (Obelisco Esquilino) e in Piazza san Giovanni in Laterano (Obelisco Lateranense). 

Illustrazione del metodo con cui Fontana eresse nel 1586 l'obelisco Vaticano

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