lunedì 18 maggio 2020

Le origini di un'accoppiata vincente: cavalli e trasporti

Bentornati, oggi vorrei dedicare un post di questo blog a un animale strettamente collegato con l'azione del trasportare, ossia il cavallo. Il cavallo, sia utilizzato singolarmente per trasportare persone sul suo dorso, sia accoppiato ad esempio a un carro o a una biga o, in seguito, a una carrozza, è stato certamente un protagonista lungo secoli di storia proprio in ambito logistico.

Le origini

Il cavallo domestico, ossia l’equus caballus, discende da una razza selvatica proveniente dall’Asia, la quale si trapiantò in Europa circa un milione di anni fa. All’inizio del Mesolitico il cavallo era quasi scomparso dall’Europa meridionale a causa di uno sterminio subito da parte delle popolazioni del tardo Paleolitico ed era un po’ più numeroso solamente nelle pianure della Russia. I Sumeri addomesticarono l’equus onager circa nel 3000 a.C. e lo impiegarono per il traino di carri, modificati da precedenti traini per buoi. Inizialmente questi animali erano guidati con dei semplici anelli fissati al naso e solo molto più tardi si introdurrà il morso. Dopo circa mille anni questo animale si era diffuso a nord, per tutta la regione del Mar Nero e da lì in tutta l’Europa centrale. Per merito degli Hittiti la diffusione del cavallo raggiunse l’Asia Minore (XIX secolo a.C.).

L’utilizzo in battaglia

Il cavallo non trovò un diffuso impiego nell’agricoltura e nei trasporti, ma subito si identificò come elemento strategico in ambito bellico. Aggiogato a una biga a due ruote, esso rivoluzionò in modo radicale le tecniche di combattimento, permettendo rapidi spostamenti sul campo di battaglia. La cavalleria, come forza militare, nacque intorno al 1000 a.C., ma rimase arretrata per mancanza di sellatura e soprattutto di staffe. In Italia il cavallo arrivò dopo il XIII secolo a.C.; non era di razza buona e veniva impiegato sia come bestia da soma sia come bestia da combattimento. L'apice dell'integrazione in battaglia tra cavallo e cavaliere si raggiunse in tre fasi: nella prima fase veniva utilizzato il cocchio, nella seconda il cavaliere montava il destriero stringendolo con la pressione delle ginocchia e lo guidava attraverso l’uso del morso e degli speroni, infine si arrivò all'introduzione delle staffe. Prima dell’introduzione della staffa il combattimento a cavallo era in genere limitato.

Bibliografia
Storia delle macchine, Tre millenni di cultura tecnologica di Vittorio Marchis

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