martedì 26 maggio 2020

STEP #14 - Trasportare nell'ottocento: il motore a scoppio

Passiamo ora ad analizzare l’ottocento.

Come detto nel precedente post, James Watt, grazie alle sue intuizioni, sviluppa la tecnologia del motore a vapore che ha un impatto eccezionale nel sistema dei trasporti a partire dal 1700.

Molto più sofisticati e destinati ad applicazioni tecnologicamente più avanzate sono i motori per eccellenza, ossia i motori a scoppio, che nacquero proprio nel diciannovesimo secolo.

Tra il 1853 e il 1858 Eugenio Barsanti e Felice Matteucci brevettarono il primo motore e oggi il loro ruolo è riconosciuto a livello internazionale, anche se ottennero molta più fama i motori di Jean Etienne Lenoir, che nel 1859 sviluppò un motore a combustione intera, e di Nikolaus Otto ed Eugen langen che nel 1867 presentarono all'Esposizione Internazionale di Parigi un motore sostanzialmente uguale a quello di Barsanti e Matteucci, al quale perfezionarono il sistema di trasmissione utilizzando il manovellismo di spinta e ne realizzarono circa 5.000 esemplari. 

Il Motore Barsanti-Matteucci

Motore a scoppio Barsanti e Matteucci, 1854 (riproduzione ante 1962, Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano). 


Come i primi motori a vapore, anche il motore a scoppio fu inventato per prosciugare le miniere di carbone. Il successo fu immediato.

Negli anni compresi tra il 1885 e il 1890 i tedeschi Daimler e Benz, in maniera indipendente tra di loro, apportano diverse migliorie ai motori esistenti fino a renderli leggeri e potenti a tal punto da poter essere montati su un’automobile, la cui invenzione è accreditata contemporaneamente ai due studiosi nel 1885.

In realtà, ancor prima, a partire più o meno dal 1830 fu escogitata e sperimentata la soluzione delle auto elettriche, dotate di batterie chimiche simili a quelle che usiamo ancora oggi, ma ovviamente capaci di fornire energia in quantità maggiore. Il primo a costruire un'auto elettrica fu lo scozzese Robert Anderson tra il 1830 e il 1840, usando batterie che andavano sostituite una volta esaurite. Poi, a partire dal 1880, l'efficienza e la durata delle batterie furono molto migliorate. Le auto elettriche furono sviluppate e utilizzate per diversi decenni, finché, verso la fine di quel secolo, non arrivò l’altro tipo di automobile: quella, appunto, alimentata a gasolio o benzina.

Da qui in poi inizia la straordinaria rivoluzione che consentirà di realizzare un sistema di trasporto che cambierà il modo di spostarsi degli esseri umani e che verrà realizzato in grandi quantità nelle industrie del 900, a partire da quelle di Ford negli Stati Uniti.

Bibliografia
Meccanica dell'automobile, Davide Scullino

Sitografia

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