Il treno era costituito dal locomotore e da quattordici vagoni cisterna contenenti GPL, il quale deragliò subito dopo aver superato la stazione di Viareggio, in Toscana.
Dopo il deragliamento una delle cisterne si squarciò e da essa fuoriuscì del liquido che si è subito trasformato in gas.
La nuvola gassosa si propagò all'istante e da lì la tragedia. Si innescò subito un incendio ed un'esplosione che fece crollare tre palazzine e bruciare delle auto in sosta.
Ci furono 32 morti, una vera e propria strage.
Le indagini e le perizie che ne conseguirono accertarono che la causa del deragliamento era riconducibile alla rottura di un asse innescata da una cricca non visualizzata o trascurata in occasione delle attività manutentive a cui sarebbe dovuto essere stato sottoposto il vagone.
Al di là delle colpe, del processo che si è svolto in primo grado, da questo disastro ferroviario si deduce in primo luogo l’importanza della manutenzione ordinaria da fare soprattutto su macchine ed impianti critici.
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