Nell'antichità uno dei primi celebri autori ad utilizzare il verbo è stato Giulio Cesare. Di seguito vi riporto un estratto proveniente dal famoso libro "Commentarii de bello Gallico" e che potete ritrovare qui:
"Gli Ubi, poi, l'unico popolo d'oltre Reno che avesse inviato a Cesare emissari, stringendo alleanza e consegnando ostaggi, lo scongiuravano di intervenire in loro aiuto perché incombevano su di loro, pesantemente, gli Svevi; oppure, se ne era impedito dagli affari di stato, lo pregavano, almeno, di condurre l'esercito al di là del Reno: sarebbe stato un ausilio sufficiente per il presente e una speranza per il futuro."
(Giulio Cesare, De bello Gallico, IV, 16)
Un altro importante autore ad utilizzare il termine è Tito Livio, di cui riporto un passo proveniente dallo storico libro "Ab Urbe condita" e che potete ritrovare qui:
"Non piacque che fosse trasportato un nuovo esercito in Macedonia, anzi che quello che era lì fosse ricondotto in Italia da Quinzio e fosse congedato; allo stesso modo che fosse congedato l'esercito che era in Spagna con Marco Porcio Catone: che l'italia fosse assegnata ad ambedue i consoli e si arruolassero in città due legioni sicché congedati gli eserciti, come il Senato aveva deliberato, otto in tutto fossero le legioni romane."
(Tito Livio, Ab Urbe condita, XXXIV, 43)
(Tito Livio, Ab Urbe condita, XXXIV, 43)
Nell'italiano, con il passare dei secoli, è caduto in disuso pronunciare la "n" del prefisso "trans-" e da qui siamo arrivati alla parola finale trasportare.
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